Bea Secrets per la prima volta senza la mascherina: “Toglierla è schiaffeggiare i moralisti” - MOW - Mowmag.com (2024)

Beatrice Segreti, in arte Bea Secrets, è la creator di OnlyFans. Da anni nelle foto e nei suoi video indossava una mascherina. Ora mostra per la prima volta il suo volto. Qui racconta perché ha deciso di farlo. C'entra l'erotismo e pure la voglia di rivincita. Anche se in realtà «non ho tolto niente, casomai ho aggiunto: lo sguardo». E in questa intervista esclusiva Bea si rivela in tutto: l’ipocrisia dei moralisti, l’importanza del cibo, la voglia di farsi Parenzo e Cannavacciuolo. E nelle foto la sua normalità

Foto di Alessandra Canterini

di Alessio Mannino

Se l’uomo profondo ama la maschera, non è detto che l’uomo amante delle profondità non voglia, a un certo punto, che la donna idolatrata su OnlyFans getti via la mascherina. Beatrice Segreti, in arte Bea Secrets, una delle creator più popolari in Italia nel sito erotico del momento, fino ad oggi ne indossava una, piuttosto sottile, che le velava gli occhi offrendo un pizzico di enigmaticità al viso. D’ora in poi, quell’ultimo lembo rimasto nascosto non ci sarà più. Una novità che, al di là del suo caso personale, dà spunti per chi voglia capire il fenomeno di questi anni, il boom di un’inedita modalità di intrattenere rapporti virtuali nei quali, in fondo, il sesso è quasi un pretesto, perché il maschio pagante rincorre più l’onirico, i sogni nel cassetto, le voglie che, vuoi per pudore o vuoi per timidezza, restano inconfessabili, e soprattutto, una valvola di sfogo per chi abbia bisogno di confessarle a qualcuno. Ragazza di nemmeno trent’anni dalla deliziosa presenza, nei modi ha, dal vivo, la naturalezza sbarazzina che non sai bene quanto innocente. Determinata, di gusti controcorrente in fatto di uomini, accanto a sé ha il marito Alex, attento e premuroso, di vari anni più grande. In precedenti interviste, Bea ha già spiegato molto, se non tutto, di lei, della sua storia, delle numerose ospitate a La Zanzara, della quota 30 mila dollari al mese che ha raggiunto grazie alle proprie grazie, nel suo profilo OnlyFans (in cui, per chi non lo sapesse, ci si iscrive pagando un abbonamento della durata di minimo di un mese per poi acquistare i singoli video, con possibilità di richiedere contenuti su misura), di essere la prima performer del sito ad essere stata contattata direttamente da Rocco Siffredi per girare assieme a lui. Un successo il cui segreto sta nella capacità di far arrapare, per dirla giusta, l’utente soddisfacendo a distanza, senza rischi e comodamente, le fantasie più lubriche. Un’evoluzione del sexting in senso tecnicamente più professionale. Tolta la striscia nera, con Beatrice cerchiamo di calarci un po’ sotto la superficie della pura eccitazione. Per capire anche qualche lato contraddittorio e meno scontato di quello che è un vero e proprio lavoro.

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Non indossare la mascherina non è togliere, ma aggiungere... lo sguardo

Prima, un passo indietro: perché portavi una mascherina nera sugli occhi?
Nella primissima fase la portavo per una questione di privacy: non farmi riconoscere e tenere riservata la nostra vita privata. Anzi, non c’era proprio, nel senso che apparivo con il volto tagliato. Doveva essere solo un gioco e un divertimento, poi con il tempo è diventato un lavoro. Abbiamo voluto creare un personaggio misterioso, in modo che tutti si chiedessero chi è, vogliamo vedere di più, di dov’è, e infatti non davamo nessun tipo di informazione. E da qui anche il nome di Segreti.
A proposito di mistero: è ancora una componente importante nel sesso, oppure, nell’epoca di OnlyFans, è diventato secondario?
È fondamentale. Va strettamente a braccetto con la fantasia. Io voglio essere eccitata prima mentalmente che fisicamente. In OnlyFans c’è una sorta di mistero, in realtà, perché la ragazza, anche se lavora da casa sua, non mostra casa sua, la sua vita quotidiana, c’è sempre qualcosa che nasconde. Per esempio io nascondevo il mio primo lavoro, ora questo (in OnlyFans, ndr) è diventato il principale. Oppure, dove abito: è solo da poco che ho detto siamo di Verona. Il mistero resta nel mio privato, anche se il mio lavoro è uno specchio della mia vita sessuale privata. Gli utenti si chiedono cosa ho fatto la sera prima, chi erano gli uomini con cui ho giocato…
Insomma il mistero sarebbe in pratica la curiosità, magari sul prossimo video che farai. Perché diciamo che per il resto, si vedeva un po’ tutto.
Ovvio, non c’è più il mistero che c’era con la mascherina, ma se si toglie qualcosa, si aggiunge qualcos’altro, e in questo caso è tutta l’avventura che risiede dietro allo sguardo con gli occhi. Più che di mistero, io ho sempre parlato di segreti.

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L'erotismo sta nel savoir faire, ma su OF si gioca su altro: l'immaginazione

Ecco, veniamo alla mascherina: perché toglierla, e perché proprio adesso? Svelaci il mistero.
Nella vita di ognuno c’è sempre un’evoluzione. Come mi sono spinta più in là sul piano sessuale, così è successo anche con la mascherina. Mi eccitava il vedo e non vedo, il fatto che gli uomini volessero vedere di più, ma pian piano ho sentito che mancava qualcosa, e nell’ultimo periodo, negli ultimi cinque o sei mesi, mi guardavo e c’era qualcosa che mi mancava. Si è esaurita una fase, me ne sono accorta anche dagli utenti che cercavano qualcosa in più.
Sì, anche perché non è che la mascherina coprisse moltissimo.
Certo, non basta coprirsi gli occhi. Mi hanno riconosciuta, per esempio, in hotel e in treno anche solo dalla voce. Sai cosa? c
Gli occhi, o meglio, lo sguardo può essere molto erotico. Cos’è per te l’erotismo?
L’erotismo è il savoir faire. OnlyFans, però, è un mondo virtuale, non c’è una reale connessione. Si tratta di messaggistica e di video. Bisogna giocare con altri fattori. Vi do l’esplicito, ma la vera chiave per me non è l’esplicito, è giocare con tutti e cinque i sensi. Nel momento in cui guardi una persona nuda, ti concentri sulla vista. Se togli la vista, come faccio con i podcast, bisogna far immaginare, cosa che a me piace molto. Si lavora sulla fantasia, sulla parte mentale, e molte volte è questo che fa sborrare gli uomini. Non la parte ginecologica. L’eros è nel modo di fare e di far vivere un’esperienza.

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Lo schermo che divide te dagli utenti è un ostacolo, in questo senso?
Lo è, e infatti devo ingegnarmi. Ma è una sfida che mi piace tantissimo. Io non conosco dall’altra parte com’è la persona, cosa le piace, quindi devo capire come stimolarla.
Un lavoro indubbiamente creativo, a suo modo faticoso.
Sì, ma è bello, se fosse facile non lo farei. Io sono molto “mentale”, se dovessi uscire a cena con un uomo che mi dà subito il numero di telefono mi cadrebbero subito le braccia.
Ci sono molti uomini che invece voglio andare dritti al sodo.
Ci sono gli uomini facili. Infatti mi ritrovo con clienti semplici, che vogliono una cosa facile, a loro basta la foto della figa come la vogliono loro, ma anche con clienti, che sono persone brillanti, avvocati, dottori, che vogliono invece il dialogo, il discorso… Questa è la parte che preferisco.
Fra i tuoi clienti ci sono professionisti, persone di fascia sociale elevata e quindi, presumibilmente, con una certa vita sociale, e questo l’hai detto più volte. Ma ci saranno anche individui più comuni, di cui percepisci una certa solitudine?
Sì, ci sono tantissime persone sole, ma sole anche quando non lo sono, diciamo, fisicamente. Sono persone che spesso non vengono ascoltate dalla moglie, che hanno paura di raccontare le loro fantasie perché sanno che, se lo facessero, rischierebbero il divorzio o una risposta del tipo “sei pazzo, devi farti curare”. Qua invece si tratta solo di fantasie sessuali, che ognuno di noi ha e che possono essere anche molto forti. Ma che male c’è? Sono persone che non vengono ascoltate, non vengono “viste” interiormente, e di conseguenza cercano il conforto e l’ascolto con una persona come me. Una mente brillante, che partorisce idee non comuni, deve esprimersi anche in qualche modo nel sesso, perché è una necessità vitale. Ed è proprio questa tipologia che viene da me con le richieste più assurde.

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Il p*rno classico serve per masturbarsi, su OF la ragazza è la "fidanzata" virtuale

Ma i soli e basta, per così dire, ci sono, nella tua esperienza?
La solitudine c’è nella comprensione, cioè nell’incomprensione. Molti fanno fatica ad aprirsi. Hanno dei desideri, e non trovano un interlocutore.
O un’interlocutrice. Allora, anche per far capire a chi non conosce bene come funziona OnlyFans, par di capire che sia il momento della chat, cioè dello scriversi fra utente e creator, quello più importante. Ancor più del video con nudità ecc, forse. Sbaglio?
È così, totalmente. Nel p*rno classico il fine è masturbarsi. In OnlyFans la ragazza diventa la tua “fidanzata” virtuale. E non è p*rno, perché se io una mattina mi sveglio e non ho voglia di far niente, non pubblico niente, o mi limito a pubblicare foto dei piedi.
Non devi timbrare il cartellino come la professionista dei film p*rnografici, che deve essere sul set il tale giorno alla tal ora.
Esatto, e magari con altri attori o attrici che neanche conosco.
Ho notato che insisti molto sul fattore “mentale”. Ma come si fa suddividere la mente dal corpo, o meglio dal sentimento e dalle emozioni, come a compartimenti stagni? Cosa significa per te “mentale”?
È tutto ciò che non si sofferma solo su quello che vedi. Significa che ho bisogno di essere coinvolta con le parole e con il tuo modo di essere. A me non eccita, per dirti, un uomo che su Tinder o su qualsiasi altra app mi fa vedere gli addominali. Per conquistarmi o incuriosirmi è più importante il modo in cui parli, le tue esperienze, tutte cose che non si vedono a prima vista. Mi interessa di più il carattere, la personalità.

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Tu ti definisci un’imprenditrice?
Certo. E non basta tirare fuori le tette per avere successo. Dietro c’è molto di più. E chi dice che sono “soldi facili”, beh, che provi a farlo per qualche mese, visto che è cosi “facile”, poi mi racconta che risultati ha avuto. Tanto, è “così facile”...
Il tuo lavoro viene stigmatizzato moralmente, da molti. Può esserci però chi lo giudica negativamente non per moralismo, ma semplicemente perché mostrarsi su uno schermo è mettere in mostra la cosa più personale che ci sia: la propria intimità fisica. Non c’è un po’ di ragione, in questo?
Posso capirlo, perché chi la pensa così è cresciuto in un certo modo, che è molto lontano dalla mia realtà. Va benissimo, lo accetto. Quel che non accetto è farmi sentire misera, solo perché sfrutto a modo mio il potere del mio corpo. Quelli che mi accusano sono magari quelli che poi fanno cose che a me non piacciono, come chi fa le corna alla propria moglie. Non capisco l’ipocrisia. Non capisco nemmeno perché gli uomini, spesso, nel sesso siano egoisti, proibendo per esempio alla donna di usare un sex toy, perché toglierebbe qualcosa a loro. Non vedono l’ora di fare i conigli, finito loro, finito per tutti. Io sono una geisha con gli uomini. Quindi mi aspetto che gli uomini sia dei re, con me.
Prima ti ho chiesto dell’erotismo. Ora ti chiedo: cos’è per te il pudore?
(Ci pensa). Io ho dei limiti. Se dovessi andare a un evento familiare, per esempio, in quel caso mi vesto e mi comporto normalmente. In generale, il rispetto io lo do a chi lo dà a me. Se una persona mi guarda dall’alto in basso perché magari porto la minigonna, allora lì non ho pudore e gioco a provocare.
Insomma, ti attieni alla divisione classica fra lavoro e vita privata.
Sì, anche se in certi contesti mi piace mescolare le due cose. Per esempio quando siamo con gli amici potrei anche provarci spudoratamente con un single, metterlo un po’ a disagio mi diverte moltissimo.

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Mi piace tantissimo Cannavacciuolo: è caldo, mediterraneo, con un sorriso da teddy bear

Cos’è che ti fa proprio schifo, che ti fa senso?
L’invidia.
E stando in tema sessuale?
La cacca. Mi piacciono gli odori, mi piace l’ascella, mi piacciono i peli, ma la cacca no, mai. Neanche per due milioni di dollari.
Un po’ di domandine per stuzzicare la fantasia, visto che siamo in argomento. Qual è il personaggio famoso (non del ramo, però, non Rocco Siffredi, per intenderci) che vedresti bene in contenuti assieme a te?
Il comico Andrea Pucci, perchè è divertente e quando parla mi pare sia uno con due palle così, molto sicuro di sè.
E uno che per te ha proprio fascino, chi è?
Mi piace tantissimo Vincent Cassel. E anche quello di Masterchef…
Quale?
Cannavacciuolo. È caldo, è mediterraneo, e poi è gigantesco, con un sorriso da teddy bear. Ma al tempo stesso è sexy quando si mette i completi. E poi mi fa ridere, e questo è importante. Anche Bruno Barbieri mi piace, perché è snob, si vede che è un uomo intelligente, con le palle, che prende in mano la situazione.
Il cibo ha un valore erotico, per te?
È importantissimo. Anzi, il miglior modo per conquistarmi è il cibo. Ma non in un ristorante stellato: in una trattoria da camionisti. Io sono per l’olio, il burro…

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C’è qualcosa, un aspetto, una situazione nel tuo lavoro che ti fa ridere, che è ridicolo, nel senso di giocoso?
Non c’è niente di ridicolo nel mio lavoro. Io sono una persona che ride sempre, molto solare. Ma non c’è qualcosa che mi faccia ridere nel mio lavoro. Piuttosto, tutto nel mio lavoro mi fa divertire. Ad esempio le clip che faccio all’esterno. Stamattina siamo andati al supermercato: c’era una persona che continuava a guardarmi, ho detto a mio marito di prendere il telefono e mi divertiva il fatto che il tizio vedeva lui che mi filmava mentre io giocavo con le tette. Infatti è rimasto a fissare. E questo, poi, mi fa molto ridere, o sorridere, metti la sera, quando io e mio marito facciamo l’amore. E ci fa sesso. Piuttosto mi fanno sorridere, non ridere, gli uomini che si arrabbiano quando faccio co*ckrate troppo clementi, dando loro dei voti mediamente buoni con dei cazzi oggettivamente non belli. Accadeva all’inizio, ero buona nei voti, adesso devo essere cattiva, o meglio, totalmente onesta, perché mi è capitato che una persona, a un voto 6 al suo cazzo realmente brutto, si sia incazzata dandomi della bugiarda, perché secondo lui era da 3. Queste cose mi fanno sorridere, ma mi hanno fatto capire che in ogni occasione essere veri è sempre la cosa migliore.
Ma mediamente come ti sembrano i maschi, insicuri?
No, non direi. Nel mio caso, sono degli adoratori, che mi seguono da tempo. Su OnlyFans vogliono sempre di più: un video custom (personalizzato, ndr), delle video chat… Non gli basta mai.
Nel tempo libero cosa fai?
Andare in palestra, camminare. Mi piacciono i film, la mia serata-tipo è guardare sette film uno dietro l’altro. Adoro anche la fotografia. Ho una bellissima collezione di macchine fotografiche vintage e spesso scatto: foto per lo più che tengo per i miei album o per un’altro profilo segreto che ho. E mi piace la musica.
Per esempio?
Eartheather è celestiale, sembra il canto degli angeli. Poi Bruce SPR, Alt-J, Grimes, Kendrick Lamar. Vado a vedermi Bruce Springsteen. Non mi piace la musica più commerciale, tipo Katy Perry.
Ultimo libro letto?
Per la seconda volta “Fondazione” di Isaac Asimov.
Ultima domanda: sei mai andata a letto con un giornalista?
No. Ma con dei personaggi famosi, sì. Ma neanche sotto tortura ti svelerò i nomi!

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